lunedì, agosto 19, 2013

Un anno fa a Mirandola

"1º giorno.
Caldo, ma non un caldo normale, un caldo che ti snerva, che ti avvilisce, che ti deprime.
Tra le tende serpeggia la rassegnazione, il timore che tutto non finisca.
'non ho più fame, non riesco più  ad avere fame, colpa di sto cacchio di terremoto', mi dice un signore mentre io, sorridendo, gli enuncio il menù che abbiamo preparato per loro.
Il mio sorriso si infrange nei suoi occhi gonfi di stanchezza.
Quanto vorrei aver con me la mia chitarra...
Suonerei qualcosa per far tacere le cicale.
Sembra quasi che ci deridano, una risata senza respiro, di quelle che ti colorano il viso di rosso.
Non c'è tempo di rimproverarle, è già ora di ricominciare."

Questo è quanto scrissi un anno fa dopo il primo giorno alla mensa di Mirandola pro-terremotati.
Non ricordavo di averlo scritto e l'ho trovato per caso.