lunedì, novembre 27, 2006

proseguiamo con IL PANDORO



Io utilizzo questa ricetta: ( considerare di avere il LM in forza) per 2 pandori da 800.
-1° giorno ore 19:30-
20 g di LM
20 g acqua per avere l'indomani un ph a 4.1
40 g farina
-2° giorno ore 7:30-
75 g LM (ph 4.1)
30 g acqua fino al raddoppio
50 g farina
-------------
150 g di LM
40 g di uova intere
50 g di farina unire gli ingrdienti poco alla volta, lasciando
25 g di burro incordare . In una bacinela con un telo sopra
35 g di zucchero per circa 3.30 ore
-Contemporaneamente alle 3.30 ore di lievitazione:
biga:
3 g lievito di birra
40 g di uova intere
60 g di farina lievitare per 2.30 ore
8 g di malto
15 g di zucchero
-------------------
Unire i due impasti ( biga e 1° impasto) in planetaria ed unire:
90 g di farina
40 g di uova intere
30 g di zucchero in 2 fasi lievitare fino al raddoppio
50 g di burro in due fasi
---------------------
330 g di farina
250 g di uova intere
160 g di zucchero uova e zucchero in più fasi
20 g di miele
6 g di sale
-quando sarà ben incordato...
-emulsione
250 g di burro
35 g di burro di cacao
3 g di vaniglia
poca scorza d'arancia

Lasciare l'impasto per una ventina di minuti a riposare in planetaria.
Spezzare in due parti, farne due palle e lasciare sul tavolo altri 10 minuti.
Mettere negli stampi imburrati e lasciare lievitare per 12 ore a 26° con 50% di umidità.
Incidere leggermente la superficie in modo che non si formino bolle ed infornare a 180° per 50 minuti ( forno da pasticceria con platea)
165° per 45 minuti ( forno a convenzione)
Da cotto dovrà essere a 96° al cuore.
Lasciare raffreddare nello stampo per 3 ore, poi sformare e completare il raffreddamento su una griglia.

Questa è la mia ricetta del Pandoro. Molto macchinoso (forse troppo), e quindi ho trovato spesso degli intoppi, forse per le dosi ridotte.
Quest'anno avrò a disposizione un'impastatrice più grande e funzonale e vi farò sapere se ho migliorato o no.
Buon lavoro

venerdì, novembre 24, 2006

Facciamo il PANETTONE ?

Dosi per 2 panettoni da 750 g (830 g ogni stampo)
Avendo il Lievito Madre in forza:
-1° giorno 8:00-
lavaggio del LM: Tagliarne 50 a fette e metterlo in acqua (4 volte il suo peso) leggermente zuccherata e lasciarlo 15 minuti.
Strizzarlo ed impastarlo con il 150% di farina, il 50% d'acqua a 16° e mezzo tuorlo d'uovo. Lievitare a temperatura ambiente, coperto con u panno finché triplica.
Rinfrescare altre 2 volte con il 100% di farna e il 50% d'acqua.
- verso le 22:00-
1° impasto:
210 g d' acqua
125 g di zucchero
400 g di farina
110 g di lievito madre
0,5 g di lievito di birra
10 g di malto
125 g di burro
40 g di tuorli
Mettere in macchina acqua e zucchero, unire la farina, poi il LM e il LdB e far incordare (INC). Unire il malto INC, metà tuorli INC, metà burro INC, finire i tuorli INC, finire il burro INC.
------tempo di lavorazione 25 minuti------------
12 ore di riposo, coperto con un telo a 20°-50% umidità.

-2° giorno 10:00 circa-
2° impasto:
aggiungere al 1° impasto:
100 g di farina
0,5 g di lievito di birra
1 g di vaniglia
100 di zucchero in 3 momenti (INC)
4 g di sale ( a distanza dallo zucchero) INC
125 g di burro in 2 momenti INC
130 g di tuorli in 2 momenti INC
25 g di miele d'acacia
200 g di uvetta ammorbidita leggermente con marsala
100 g di arancia candita
20 g di cedro candito
-----tempo di lavorazione 35 minuti-----------

E' molto importante che l'impasto ad ogni fase si incordi bene.
Lasciar riposare in macchina spenta per 30 minuti.
Spezzare l'impasto in due, farne due palle e lasciarle riposare altri 30 minuti in placca a 28°- 40% umidità.
Ora, riformare le palle e mettere negli stampi e mettere a lievitare finchè triplica ( 32°- 40% umidità), circa 5-6 ore.
Incidere a croce e fare le orecchie.
Le tecniche per fare le orecchie sono 2:
1- Incidere a croce, allargare le orecchie sul bordo e spennellare con burro fuso all'interno; richiudere e cuocere a 175° per 50 minuti.



2- Mettere una noce di burro al centro della croce ed infornare per 5 minuti a 175°. Togliere appena sarà leggermente asciutto ed allargare le orecchie sul bordo. Infornare per altri 45 minuti a 175°.



Sfornare e capovolgere.




Spero di non aver dimenticato niente.

mercoledì, novembre 22, 2006

domenica, novembre 19, 2006

TRA LA VIA EMILIA E IL WEST.



Io non so voi, ma questa immagine mi evoca dei ricordi d'infanzia....
nooooo! non sono così vecchio. Mi riferisco ai films di Bud Spencer e Terence Hill!
E a quelle meravigliose, me-ra-vi-glio-se abbuffate di fagioli che facevano nei Saloon, alle volte in groppa al loro cavallo, rigorosamente con il logoro cucchiaio di legno.
Sono cresciuto con quelle scene e con quelle fagiolate!



Da qui la voglia di rifare quel piatto.
Le dosi non ci sono, si va a sensazioni come ai tempi.
- olio d'oliva
- cipolla
- salvia
- aglio in camicia
- vino bianco
- fagioli cannellini
- patate
- pomodori
- salsiccia
- sale e pepe
- brodo

Quando sarà cotto, mangiatelo col cucchiaio di legno, direttamente dalla padella e se non vi dovesse soddisfare , potete sempre cercare di prendermi e giustiziarmi..........
............ se ci riuscite!

YYYYYYYAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!

IL SAGGIO PASTORE

(immagine tratta da un quadro splendido che ho rovinato con le mie mani. ;-D )
Questa è una storiella che gira da un po' ma oggi mi ha fatto piuttosto ridere...

Un pastore stava pascolando il suo gregge di pecore, in un pascolo decisamente lontano e isolato quando all'improvviso vede avvicinarsi un'auto nuova fiammante che avanza lasciandosi dietro una nuvola di polvere.

Il guidatore, un giovane in un elegante abito, scarpe firmate, occhiali scuri, si sporge dal finestrino dell'auto e dice al pastore:
"Se ti dico esattamente quante pecore hai nel tuo gregge, me ne regali una?"
Il pastore guarda l'uomo, evidentemente uno yuppie, poi si volta verso il suo gregge e risponde con calma:
"Certo, perché no?"

A questo punto lo yuppie posteggia l'auto, tira fuori il suo computer portatile e lo collega al suo cellulare. Si collega a internet, naviga in una pagina della NASA, seleziona un sistema di navigazione satellitare GPS per avere un'esatta posizione di dove si trova e invia questi dati a un altro satellite NASA che scansiona l'area e ne fa una foto in risoluzione ultra-definita. Apre quindi un programma di foto digitale ed esporta l'immagine a un laboratorio di Amburgo in Germania che dopo pochi secondi gli spedisce un e-mail sul suo palmare confermando che l'immagine è stata elaborata e i dati sono stati completamente memorizzati.
Tramite una connessione ODBC accede a un database MySQL e su un foglio di lavoro Excel con centinaia di formule complesse carica tutti i dati tramite e-mail.
Dopo pochi minuti riceve una risposta e alla fine stampa una relazione completa di 150 pagine, a colori, sulla sua nuovissima stampante iper-tecnologica e
miniaturizzata.
Rivolgendosi al pastore esclama:
"Tu possiedi esattamente 1959 pecore".
"Esatto. Bene, immagino che a questo punto puoi prenderti la tua pecora " dice il pastore, e guarda il giovane che sceglie un animale e lo porta verso la sua auto.
Il pastore quindi aggiunge:
"Ascolta, se indovino che mestiere fai, mi restituisci la pecora?"
Lo yuppie ci pensa su un attimo e dice:
"Okay, perché no?"
"Sei un consulente" dice il pastore.
"Caspita, è vero - dice il giovane - come hai fatto a indovinare?"
"Beh non c'è molto da indovinare, mi pare piuttosto evidente." - dice il pastore - "Sei comparso senza che nessuno ti cercasse, vuoi essere pagato per una risposta che io già conosco a una domanda che nessuno ti ha fatto e non capisci niente del mio lavoro.
Ora restituiscimi il cane!"

sabato, novembre 18, 2006

...musica



Forzatamente a riposo in questo periodo, mi sono caricato di musica.
Chi mi sa dire chi è questo straodinario chitarrista?

giovedì, novembre 16, 2006

ORZOTTO



Cercando dI far mangiare qualcosa in più a mia moglie, che non ama assolutamente il riso, ho ripensato ad un piatto che feci qualche anno fa.
Sostituii il riso con dell'orzo, facendo così il famoso ORZOTTO.
ORZO ALLA RAPA ROSSA, FONDUTA DI FONTINA E POMODORO CONFIT.
Si prendono 60-70 g d'orzo a persona e lo si mette in ammollo in acqua fredda o in brodo vegetale freddo per 3 ore.
Nel frattempo si passa al mixer 1 rapa rossa cotta e se ne ricava una purea; bisogna inoltre preparare del brodo vegetale per la cottura dell'orzo.
DOSI PER 2 PERSONE:
130 g d'orzo
1 rapa rossa
1 scalogno
1 aglio in camicia
un goccio di vino bianco
1 rametto di timo
sale e pepe
olio d'oliva
Partiamo soffriggendo leggermente lo scalogno con l'aglio in camicia, uniamo l'orzo scolato e sfumiamo con il vino bianco. Aggiungiamo il timo ed iniziamo la cottura
come per un normale risotto.
Togliete l'aglio ed unite la rapa rossa. Mantecate con poco parmigiano.
Fonduta di fontina:
Lasciate a macerare in 250 ml di latte una foglia di alloro ed un aglio in camicia per una notte in frigo.
Il giorno seguente, filtrate il latte e fatene una besciamella alla quale aggiungerete 100 g di fontina a cubetti, faendo quindi una fonduta abbastanza morbida.
Pomodoro in confit:
pelate a vivo 2 pomodori, immergendoli in acqua bollente per pochi secondi (potete usare il brodo vegetale) e poi taliateli in quattro e privateli dei semi.
Disponeteli in una teglia con carta forno, salateli leggermente e copriteli con uno strato sottile di zucchero a velo.
Mettete qualche rametto di timo e poche scorze di limone.
Mettete quindi in forno a 80° per 1 ora e mezza circa. Aggiustate di sapore e conservate sott'olio.
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Avete tutto il necessario per finire il piatto.

COS'E' ?

Polvere cristallina bianca, inodora, con sapore caratteristico, molto solubile in acqua e praticamente insolubile in metanolo. NaCl p.m. 58,46. Si conserva in vasi di vetro o porcellana. Non è igroscopico, può diventare deliquescente se contiene cloruro di magnesio ed è esposto all'aria.

mercoledì, novembre 15, 2006

ANIMELLE E BOTTARGA DI GALLINA


Le animelle sono ghiandole, generalmente dell'animale adulto, che sono inserite nella fascia delle "frattaglie".
La loro consistenza è, per me, favolosa, poichè è tra il gommoso e lo spugnoso.
Sempre che non le cuociate troppo.
L'unica parte noiosa di questa ricetta è lo sgranare l'animella.
Ma procediamo con ordine.
-----------
ANIMELLE CROCCANTI CON BOTTARGA DI GALLINA ED ACETO BALSAMICO
Prendete l'animella e sciacquatela bene.
Preparate un brodo di carne ( o un brodo vegetale), e quando sarà pronto, immergete l'animella. Cuocete per una trentina di minuti e poi immergete l'animella in latte freddo e lasciate che si raffreddi.
Questo processo la farà rimanere morbida e chiara.
Quando sarà quasi fredda, toglietela dal latte ed iniziate a sgranarla seguendo e togliendo le sottili membrane che la compongono. Ne ricaverete dei bocconcini della dimensione di una nocciola.
Bottarga di gallina:
conoscete il processo che porta alla preparazione della bottarga?
se si, è quasi lo stesso per fare quella di gallina.
Si prende solo il tuorlo dell'uovo ( ATTENZIONE A NON ROMPERLO, DEVE RIMANERE INTERO) e lo si mette su uno strato i sale grosso e lo si copre con altrettanto sale grosso. Lasciatelo 9 ore in frigo, dopodiché lo capovolgerete, lasciando il sale solo sotto. Sarà pronto quando avrà una consistenza simile ad un pezzo di bottarga vera (circa 1 giorno e mezzo). Una volta pronto, pulitelo dal sale e conservatelo chiuso in frigorifero.
Burro chiarificato:
vi servirà del burro chiarificato per cuocere le animelle; basterà far fondere lentamente il burro, pulendo le impurità che affiorano; poi lo si fa raffreddare e quando sarà duro si elimina la parte di siero che sarà sul fondo.
In questo modo il burro è privato delle proteine che bruciano a 90° e potremo portarlo ad una temperatura maggiore,senza che diventi nero o faccia quelle palline scure bruciate ( le proteine appunto).
Mettete una noce di burro chiarificato in una padella e aspettate che sia ben caldo; ora saltate a fuoco vivace le animelle cercando d renderle croccanti ma non eccessivamente cotte, altrimenti diventerebbero asciutte.
Toglietele dalla padella, salatele e disponetele nel piatto.
Nella stessa padella, a fuoco spento, saltate una julienne ( strisce) di verza fresca, senza farla cuocere troppo, salandola e pepandola.
Mettetela sulle animelle e finite il piatto con fettine sottili di bottarga di gallina ed un filo di aceto balsamico tradizionle, posibilmente un po' invecchiato.

Note:
la versione è una rivisitazione delle animelle con l'uovo in camicia, dove secondo me l'uovo diventa preponderante e prepotente nei confronti delle animelle.
Come potete vedere dalla foto, ho messo anche un po' di salvia fresca, leggeremente scottata e battuta per aumentarne il profumo.

lunedì, novembre 13, 2006

venerdì, novembre 10, 2006

.....la forza della mente.....


CONCENTRATEVI!

Pensate ad un numero e moltiplicatelo per 9.
Se il risultato è di due cifre, sommatele tra di loro fino ad ottenerne una sola.
A questo nuovo numero sottraete 5 e calcolate la lettera dell'alfabeto corrispondente.
Ora pensate ad una nazione europea che inizia con quella lettera.
Fatto?
Bene!
Ora pensate ad un colore che inizia con la terza lettera della nazione.
Un ultimo sforzo...
Pensate ad un animale ENORME che inizia con la terza lettera del colore.
Finito?!
SI?!

Scusate...
mi spiegate cosa ci fa
UN RINOCERONTE NERO IN DANIMARCA ?!!!!

giovedì, novembre 09, 2006

PIZZA...



Visto che sono bloccato sul divano per altri 15 gg, non vedo perchè non accontentare le richieste che mi pervengono.
Mi è stato chiesto di postare l' impasto per la pizza;
premetto che la mia non è la pizza bassa croccante che potete mangiare nelle numerose, ottime pizzerie di tutt' Italia (che prevede lievito madre e impasto di riporto), bensì un impasto diretto (dove tutto è mescolato nello stesso tempo), molto pratico e che da un buon risultato.
Io l'ho testata sia alta che bassa ed è buona.
Impasto:
500 g farina 00
250/260 g d'acqua
25 g di lievito di birra
20 g di zucchero ( o miele)
15 g di sale fino
30 g di olio d'oliva
Impastate farina, lievito e acqua. quando sarà uniforme, unite lo zucchero, poi il sale, poi l'olio. Formate un impasto omogeno, lasciatelo riposare per 15 minuti coperto con un telo umido; ora, se volete farla alta, stendete all'altezza desiderata, conditela e fatela lievitare; a lievitazione compiuta, cuocete a 185°.
Se la volete sottile, dopo il riposo tiratela bassa, copritela con il telo e aspettate altri 15 minuti; spezzate la lievitazione, schiacciandola con il mattarello (tirandola nuovamente, in pratica), conditela e cuocete a 190°.
Ricordate che se la fate con erbe fresche o salumi, è opportuno aggiungerli alla fine della cottura.

Spero di aver accontentato il richiedente e di non aver schifato i pizzaioli provetti.
Se avete suggerimenti o richieste, fatevi avanti.

mercoledì, novembre 08, 2006

GNOCCHI DI PATATE AL SEDANO RAPA



Al mercoledì….
GNOCCHI !
Non è vero, ma non sapevo come iniziare.
In questo periodo stanno avendo pieno utilizzo nelle cucine le rape ed il sedano rapa. Ed è con quest’ ultimo che voglio fare una crema con la quale condire gli gnocchi.
Ma partiamo dall’inizio…
Per gli gnocchi:
1 kg di patate per gnocchi
250 g di farina
12 g di sale fino
Cuocete le patate in forno a 170° per almeno 50 minuti, disponendole in una placca e salandole con sale grosso ( NON PELATE).
Al termine della cottura, pelatele, schiacciatele, unite gli ingredienti e formate gli gnocchi.
Per la crema di sedano rapa:
1 sedano rapa
1 cipolla rossa
1 aglio in camicia
Rosmarino
Olio d’oliva
Brodo vegetale
Una spruzzata di brandy
Fate appassire la cipolla in una padella ampia; sfumate con il brandy ed unite il sedano rapa, l’aglio in camicia ed il rosmarino. Bagnate poco alla volta con il brodo e portate a cottura.
Eliminate il rosmarino e l’aglio e omogeneizzate il tutto, emulsionando con un filo d’olio extravergine in più.
Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua; quando affioreranno, saltateli in padella in padella con la crema e terminate con una grattata di pepe nero.
Nella foto, ho aggiunto un ragù di carne; ma sono molto buoni anche senza.

martedì, novembre 07, 2006

"DALLA PADELLA ALLA BRACE"

E POSSO DIRVI CHE IN QUESTO CASO IL CAMBIO NON E' STATO IN PEGGIO, MA IN MEGLIO!!!
Una patatina avvolta in una fetta di speck, unta con olio d'oliva, aromatizzata con erbe fresche e salata con sale grosso.
30 minuti di cottura dentro le braci calde del camino ed è pronta.
ED ERA OTTIMA!

è piaciuta anche a quella schizzinosa della figlia di mia moglie e alla schizzinosissima mamma di mia figlia.
sono un cagnaccio

lunedì, novembre 06, 2006

RAVIOLO DI FARAONA AL TARTUFO NERO


Seguendo l'onda aromatica del tartufo, vi posto la ricetta di un raviolo di pasta fresca, che ha come ripieno la carne di faraona ed il tartufo.
Per il ripieno:
1/2 faraona
1/2 cipolla
1 carota
1/2 gamba di sedano
1 foglia di salvia
1/2 bicchiere di marsala
1/2 bicchiere di vino bianco
sale e pepe
1/2 cucchiaio di concentrato di pomodoro
fondo di faraona
2 cucchiai di ricotta
50 g di parmigiano grattugiato
1/2 tomino
1 uovo
tartufo nero (se siete ricchi, bianco)
Disossate la faraona e conservate le ossa. Con le stesse fate un fondo (vedi fondi-FICIO).
Tagliate le verdure a cubetti e fatele appassire con poco olio d'oliva. Aggingete la polpa di faraona (solo la coscia e la schiena).
Sfumate con il marsala e con il vino; bagnate con il fondo fino a coprire, unite il conentrato di pomodoro, sale e pepe e fate cuocere per 15 minuti. Ora aggiungete il petto e fate cuocere per altri 20 minuti.
Al termine della cottura, filtrate il tutto e conservate il liquido.
Con la carne e la verdura, fate un purè al quale aggiungerete (da tiepido), la ricotta, il tomino, il parmigiano, un po' di tartufo nero, l'uovo. (se volete intensificare il sapore di tartufo, unite un po' d'olio al tartufo, se l'avete).
Con questo ripieno, farcite della pasta fresca e pinzate l'apice del tortello con le dita, come nella foto.
Avevamo tenuto da parte il sugo in cui abbiamo cotto la faraona; con questo, faremo una salsa che condirà i ravioli.
Per la salsa:
100 g di uva sultanina ammollata in poco vino bianco
150 g di uva bianca fresca
1 scalogno
una noce di burro
Fate imbiondire lo scalogno, unite l'uvetta e l'uva privata dei semi. Coprite con la salsa di cottura della faraona e fate cuocere per 20 minuti. Passate il tutto al mixer ed aggiustate di sapore.
Questa salsa sarà agro-dolce, aggiustate l'acidità con un po' di zucchero, se necessario.
Ora cuocete i ravioli in abbondante acqua salata e saltateli in padella con la salsa d'uva;
disponete nei piatti, spruzzate con parmigiano e scagliate il tartufo nero (o bianco) a piacere.

sabato, novembre 04, 2006

4 Novembre....88 anni fa.



Il 4 Novembre è una data storica per l'Italia. Ottantotto anni or sono, si completava con la fine della Prima Guerra Mondiale, il ciclo delle campagne nazionali per l'Unità d'Italia. Un cammino lungo, durato settant'anni, dalla Prima Guerra d'Indipendenza in avanti.
Un percorso difficile, intrapreso da uno dei Regni preunitari e portato a termine con il concorso convinto della popolazione di tutte le regioni d'Italia, mosse dal desiderio di mettere sotto un'unica Bandiera le sorti della penisola.
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Con queste righe voglio dare alla ricorrenza il posto che le compete anche nel mio blog.

venerdì, novembre 03, 2006

RISOTTO AL TARTUFO BIANCO



"... Sai tu che effetti fa l'amore? Che? bestia! Quelli del Tartufo: Che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. Ah! ah! ah! ..." (B. Dovizi - Bibbiena 1470 - Roma 1520, "La calandra")

Con queste righe dò il benvenuto al protagonosta indiscusso del periodo autunnale: IL TARTUFO BIANCO.

In queste settimane, i tartufai si affidano al fiuto dei loro amici a quattro zampe per poter trovare l'ambito, esoso, redditizio TUBER MAGNATUM.
Col tartufo bianco si possono preparare svariate pietanze, ma le classiche uova all'occhio di bue o i tagliolini o il risotto, imperversano in questo
periodo nei ristoranti.
La prima ricetta che voglio segnalarvi è quella del risotto al tartufo.
Io prima di preparare il risotto, faccio una crema di melanzana, che aggiungerò a metà cottura, al fine di dare più sapore al risotto.

Quindi:
1 scalogno
olio d'oliva
100 g di melanzana pelata

q.b. brodo vegetale
Fate stufare lo scalogno, aggiungete la melanzana a cubetti e bagnate con il brodo. Lasciate cuocere per 20 minuti, salate pepate ed unite, se le avete, delle bricioline di tartufo, rimaste dalla pulizia o dalle vecchie fette.
Passate al mixer e ricavatene una crema.
RISOTTO:
1 scalogno
50 g di burro
1 rametto intero di prezzemolo

160 g di riso vialone nano
q.b. brodo vegetale
3 cucchiai di crema di melanzane
tartufo bianco a volontà
Il procedimento è quello classico per il risotto. Mantecate con formaggio grattugiato (io consiglio del Parmigiano Reggiano giovane o del Montasio) e scagliate abbondante tartufo.


Due notizie sul tartufo:

Il tartufo bianco pregiato, nome scientifico TUBER MAGNATUM PICO. E' considerato il tartufo per antonomasia perché riveste un'importanza commerciale notevole. Conosciuto anche come Tartufo d'Alba o del Piemonte perchè cresce in abbondanza soprattutto in questa regione (Monferrato e Langhe), ma lo si trova anche se in minima parte in alcune aree dell'Italia centrale e nel sud della Francia. Alba lo ha battezzato, ma nel Piemonte é presente in tutto il Monferrato, Langhe e Roero ed in parte della collina torinese.
Esso ha un aspetto globoso, con numerose depressioni sul peridio che lo rendono irregolare. La superficie esterna é liscia e leggermente vellutata. Il colore varia dall'ocra pallido al crema scuro fino al verdastro. La sua carne o gleba é inconfondibile e si presenta bianca e giallo grigiastra con sottili venature bianche. Il suo profumo piacevolmente aromatico ma diverso dall'agliaceo degli altri tartufi lo rende unico nel suo genere. Vive in simbiosi con quercie, tigli, pioppi e salici e raramente lo si trova in concomitanza ad altri tartufi. Il tartufo bianco, per nascere e svilupparsi ha bisogno di terreni particolari con condizioni climatiche altrettanto particolari: Il suolo deve essere soffice e umido per la gran parte dell'anno, deve essere ricco di calcio e con una buona circolazione di aria. E' quindi intuibile che non tutti i terreni presentino queste caratteristiche e proprio questi fattori ambientali fanno si che il tartufo bianco diventi un frutto raro quanto ambito. La raccolta è da Settembre a Dicembre.

giovedì, novembre 02, 2006

nebbia e salumi....PURA POESIA!




Con il mese di novembre, si apre la stagione della produzione dei salumi.
Le imprese artigiane che seguono i canoni classici di lavorazione, attendono scalpitanti la stagione fredda per lavorare le deliziose carni suine al fine di ritrovare, a distanza di un anno, un prelibato salume appeso alle travi della cantina.
Dal salame "strolghino" a quello "gentile", dalla coppa alla pancetta, dal fiocchetto al sublime CULATELLO.
Ogni prodotto ha una sua lavorazione, la sua storia il suo sapore.


Il primo di cui si viene a disposizione è la CICCIOLATA.
Ricavata dalla lenta e lunga cottura delle cotiche, della testa del maiale e delle frattaglie. Il tutto tagliato,condito con sale ed alloro, speziato e pressato bene.
Una volta fredda, sarà pronta per essere mangiata.
Di seguito vi metto i link degli altri prodotti,che facciamo al Podere Cadassa.
- Salame Sfilsetta
- Salame Gentile
- Fiocchetto
- Culatello di Zibello

E, come recita lo slogan della manifestazione "November Porc"....
SPERIAMO CI SIA LA NEBBIA !!!

n.b.
qui vi linko un'immagine di come in ristorante si trascorra il tempo tra una cicciolata e l'altra.

E' SCONSIGLIATA LA VISIONE AGLI ANIMALISTI E AI DEBOLI DI CUORE.
:-)

RASTA PORK
è consigliata la visione a JURI !

mercoledì, novembre 01, 2006

...COME CAMBIANO LE COSE.....

A MAGGIO........



I PROSSIMI 20 GIORNI



... LE PRIME CURE...



mannaggia al calcetto !
almeno ho vinto