sabato, gennaio 05, 2008

Al Cavdòn dj véch


Questa sera, a Parma, è una sera importante.
Il sacro e il profano si miscelano in una ricetta perfetta.
Infatti sarà la notte in cui le anime dei nostri cari torneranno per mangiare quel che noi abbiamo preparato per cena.
Si dovrebbe infatti tenere la tavola apparecchiata fino all'indomani mattina, con un po' di tutto quello che abbiamo mangiato per cena.
Nelle nostre montagne, questa leggenda è leggermente diversa; si narra infatti che una vecchina che nessuno conosce, attraverserà un famoso ponte seguita dalle anime dei defunti e li accompagnerà nelle loro vecchie case.
I nonni, raccontando le storie che i loro nonni gli raccontarono, parlano di una notte magica, dall'aria sospesa durante la quale tutte le porte delle case non venivano chiuse a chiave, venivano tolti tutti gli oggetti appuntiti e i coltelli per non offenderle e si doveva coprire gli specchi affinché le anime non si specchiassero e rimanessero in casa a guardarsi.
Mio fratello, ben più informato ed attento di me, mi disse che questa leggenda è molto simile ad una leggenda celtica; probabilmente le fusioni culturali hanno portato anche a questo.

3 commenti:

Vale ha detto...

Ma sai che io non la sapevo questa cosa? é suggestiva!
Bacio

Carla C. ha detto...

è una figata!!!
Dovremo riprendercele tutte queste tradizioni ed insegnarle ai nostri piccini!!!

Tante angurie Matte!!!

enza ha detto...

Giovannino Guareschi ne ha fatto un racconto di famiglia belissimo e poetico...grazie per avermelo ricordato.